ISKYT alla UTLO 2018

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La UTLO è una manifestazione in continua crescita con elevato numero di partecipanti anche di rilievo internazionale. Quest’anno il tempo è stata dalla parte degli organizzatori e soprattutto degli atleti. Ottimo il livello di soddisfazione riscontrato in coloro che vi hanno partecipato sia dal punto di vista meramente organizzativo sia per l’accoglienza/tifo ricevuto ma soprattutto per il percorso/panorami offerti dal territorio. Grande paesaggi e bellissimi colori, tracciatura perfetta, ponti sopra i ruscelli e sentieri da gustare.

ISKYT è stata rappresentata in tutte le distanze previste. Di seguito i piazzamenti conseguiti dagli atleti verde fluo. Complimenti doverosi a tutti gli atleti verde fluo e in particolar modo a Maurizio Berlaffa che è riuscito a chiudere la sua impresa nonostante non fosse in perfette condizioni fisiche e a Luca Introini che si rifarà certamente l’anno prossimo. Bravi tutti!

UTLO 120km 7300m d+
31 Boni Massimiliano 20:56:06
145 Crestani Alessandro 28:01:24

UTLO 60km 3240m d+
17 Farioli Alberto 7:42:59
349 Berlaffa Maurizio 12:11:11

UTLO 34km 2220m d+
87 Tadiello Alessio 4:59:21

Qui di seguito il resoconto fornito da Alessandro Crestani che ringraziamo.

Sulla carta la UTLO 120 è la 82 con 38 km e una badilata di dislivello in più, ma non è così. È una gara a sé, che richiede testa e un’ottima preparazione muscolare. Non ci sono tratti particolarmente tecnici, ma le salite e le discese sono aspre, a tratti dei veri muri e bisogna sapersi dosare bene.
Arrivo il venerdì pomeriggio a Omegna, incontro Luca e ci diamo appuntamento per la sera. Macchina organizzativa ENORME, stanno facendo le cose in grande in quel di Omegna.
345 partenti e tanti stranieri da ogni dove. Alle 23 il via, la salita del Mottarone va via liscia, ritmo blando per le retrovie a causa dei numerosi ingorghi da single track. Serata molto umida, tratti fangoso e sassi bastardamente umidi. In cima visibilità pari a zero! Ma la notte è ancora lunga. Sta per albeggiare quando sto per raggiungere la cima del Mazzuccone, purtroppo la mattinata è nuvolosa.
Arriva la parte tosta, il monte Croce. Salita veramente tosta, rapidissima e infinita, la presenza di terra battuta mette a dura prova i polpacci. In discesa vengo “sverniciato” dal nostro Alberto impegnato nella 60, lo saluto. Le ore passano e purtroppo il paesaggio si ripete il loop infinito, il bosco è ovunque, qui entra in gioco la testa. Un susseguirsi di ripide salite e discese e si giunge alla seconda notte, frontale in testa e occhio a non prendere freddo. Le gambe diventano legnose, in salita vado ancora spedito, ma le discese sono un calvario. L’ultima salita che ci porta a 1200 metri per poi tuffarsi ripidamente a Omegna è la ciliegina sulla torta, non finisce più! In discesa cado due volte, sono solo ormai da ore, un silenzio spettrale nella notte interrotto da sinistri rumori non bel definiti. Finisce la discesa e si sbuca sul lungolago che porta a Omegna, stringo i denti e improvviso una corsetta scomposta. L’arrivo è lì, sono le 3 di notte e praticamente nessuno mi incita e applaude, ma io sto sorridendo e sono soddisfatto di aver sofferto così tanto (sarà patologico?).
Tempo previsto rispettato in pieno 28 ore 1 min 45 sec. Cammino goffamente verso il pasta party, li una birra mi aspetta!

Grazie a tutti. a presto.