RESUGUP 2016

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“Speriamo non ci sia il temporale” è stata la preoccupazione maggiore degli ultimi giorni, al di là di ritmi, fatica, difficoltà ecc.. Ma fortunatamente, dopo una mattinata di acqua scrosciante, il sole ha deciso di riaccendere la città e la gente di Lecco, fortemente coinvolti in questa grandiosa manifestazione ormai alla sua 7° edizione.
Si parte alle 15.30 e siamo 4 Insubri alla partenza: Michele, Io (Simone), Matteo e Stefano. Michele ci ha ampiamente raccontato della sua precedente esperienza a questa gara, donando utili consigli e attenzioni. Purtroppo 15 minuti prima della partenza scopriamo che i bastoncini oggi sono vietati a causa del rischio fulmini (ormai sparito) e quindi dobbiamo lasciarli giù. Ammetto che, psicologicamente, è stato un colpo basso, viste le recenti bighellonate e pochi allenamenti. Pazienza!
15,30, partenza dei mille, uno spaventoso fiume di corridori si intrecciano sulle scalinate della basilica di Lecco per iniziare sin da subito la dolce salita fino a Malnago e al Rif. Stoppani, dove diventerà un vero sentiero di montagna. Proprio qui, al Rif. Stoppani, mi fanno una sorpresa due miei amici di montagna, Federico e Martina. Il loro tifo inatteso è stato una scarica di energia!

Non fa caldo come gli altri anni ma l´umidità è disumana. Personalmente (e anche agli altri) i crampi sono insorti gia dopo 8km e 1200d intensificando non poco la salita. Le facili balzette rocciose da arrampicare sono pugnali sui muscoli incrampanti. Ma il coro di vetta, incoraggiante quando assordante ci fa capire che la parte più dura è finita.
Teo è in superforma, passa alla vetta in circa 1h40´, poi Michele fortissimo alcuni minuti dopo e infine io a 1h56´. Stefano passerà alcuni minuti dopo. Discesa molto tecnica, alterna ripidi balzi muscolari a tratti di veloce single-track. Ultimi due strappini in salita: Passo del Giuff e Piano d´Erna. Poi è tutta discesa, ma prima… il CAOS: il sentiero dai piani d´Erna alla Stoppani è un macello umano. Pendenze, rocce lisce e fango ovunque. E´ pericoloso, tutti scivoliamo almeno un paio di volte, ma ci si può far molto male. Chi ha i tacchi 12 prende il largo, per chi è in ballerine soft corda doppia…e si rallenta. Raggiungo anche Michele che non se la sente proprio di rischiare correndo. Passato questo non resta che tener duro per il lunghissimo tracciato finale, sempre incoraggiati dall´incredibile calore della gente, fortissimo anche all´arrivo.

117° – Deon Matteo – 3h03´
228° – Banfi Simone – 3h´21´
286° – Vulcano Michele – 3h29´
728° – Sala Stefano – 4h46´


Simone Giuseppe Banfi

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