Trail di Bozz 2016: storia di un´avventura

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Il silenzio era sceso per l´estrazione del numero: il pettorale per partecipare al Trail di Bozz 2016.
Gli occhi di tutti puntati sulle mani che lentamente spiegavano il biglietto con il numero atteso…….numero….10.


Accidenti il mio numero, come può essere, forse non ho sentito bene……..proprio numero 10 il mio.
Felice di poter provare quest´esperienza penso: perché la sorte ha scelto proprio il mio numero? Come è possibile, i miei fantastici compagni di squadra sono più bravi e quotati potrebbero fare risultato…ma la squadra è questa, tutti ne facciamo parte e chi più chi meno regala qualcosa di positivo, vittorie, gare epiche, tempi record, sorrisi, simpatia, aiuto, supporto morale, ognuno dona qualcosa, quello che riesce. Da qui è iniziata l´avventura. Tanta agitazione mista ad eccitazione ed attesa per quel grande giorno che piano piano si è avvicinato fino a diventare reale il sabato precedente, quando neve pioggia e freddo hanno paralizzato il tempo gelandolo come in una cartolina.
La mattina arriva, i preparativi procedono ed i grandissimi ragazzi della squadra si adoprano per rendere tutto speciale, per “coccolare” ogni atleta, per regalare a ciascuno una gara indimenticabile anche se le condizioni meteo hanno ridotto il percorso. In men che non si dica siamo allineati sulla linea di partenza, tutto è confuso, l´adrenalina a mille, vedo attorno campioni di trail, ragazzi e meno giovani che con una smorfia di competizione ma un sorriso nascosto, attendono il via.
Si parte…..via…….i consigli di Alberto mi risuonano, schiaccia il pulsante per il video, corri con i primi e poi lasciali sfilare…..i primi sono missili e la competizione si vede, si sente e si “tocca”. Neve e fango accompagnano il percorso, i piedi si scaldano per qualche secondo e subito dopo si raffreddano dentro alle pozze gelate, difficile mantenere l´equilibrio, si scivola e qualche ragazzo prova l´ebrezza di un bagno nelle pozzanghere “fantozziane” che tendono tranelli e, quando sembrano essere poco profonde, l´acqua raggiunge il polpaccio diventando sabbia mobili che trattiene le scarpette. Meravigliosi i ragazzi lungo il tracciato, al freddo ed al bagnato, sorridenti con una parola di incitazione per tutti gli atleti grandissimi!!! L´assistenza perfetta in ogni punto del percorso, la segnaletica efficace e nei punti difficili sempre qualcuno per aiutare, grande grande grande!!! Il ristoro di Ely come sempre preciso con tutto pronto e disponibile per scaldare il corpo e l´anima.
Le scarpette da super leggere a mattoni di fango, hanno reso il percorso più difficile anche se i chilometri sono stati ridotti. Gli ultimi chilometri sono più duri, le salite con le funi, incredibile sembra un percorso “vita”. L´ultima salita nel motocross è bellissima, Carmelo tende la fune per rendere meno ardua l’ascesa e con una battuta di spirito sprona tutti, gli ultimi metri lasciano intravedere il traguardo e lo speaker annuncia gli arrivi che si susseguono, ecco ci siamo l’arrivo, tutto perfetto tutto meraviglioso, la squadra che lavora per accogliere gli atleti. Che bello, sicuramente non sono arrivato davanti con i campioni ma nel piccolo mi sento un campione anch´io, anzi un ragazzo fortunato a far parte di questa meravigliosa squadra. L’avventura è finita, le emozioni rimangono e il ricordo di questa gara farà parte di me: duro, freddo, bagnato, innevato ma sempre il mitico Trail di Bozz che ogni anno mostra a tutti gli atleti la forza di una squadra speciale, la forza dello sport, l’amore per la natura e la gioia di far parte dell’Insubria Sky Team.
Grazie a tutti per la speciale giornata, grazie a tutti di essere così fantastici.
Un ragazzo fortunato…:)

Fonte: Luca Pigato

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